L'" affaire"
piscina rischia di trasformarsi in una vera e propria bomba ad orologeria.
Un ordigno esplosivo che,
se innescato, rischia di “far saltare”il bilancio comunale.
Come si è più volte detto e
eletto anche sulla stampa locale, il Comune è fideiussore di Aqvasport
S.S.D. S.r.l. (in sostanza se il gestore/costruttore dell'impianto
natatorio non paga, la banca può chiedere i soldi al Comune).
Da tempo, la società fa sempre
più fatica a tenere fede ai debiti contratti con gli istituti bancari per
realizzare l’impianto; dal canto suo, il comune continua a foraggiare la
piscina con abbondanti iniezioni di fondi comunali.
Mercoledì il Consiglio Comunale ha votato una modifica alla originaria convenzione (stipulata nel 2003) prevedendo che le somme erogate dal Comune per l’acquisto del c.d. “pacchetto ingressi” vengano accreditate direttamente sui conti correnti intestato alla società concessionaria; sui conti cioè presso cui sono accesi i due mutui fondiari.
Quello votato dal Consiglio
è un mero palliativo. Un rimedio, indubbiamente condivisibile ed
ammirevole, che serve però solo ad evitare che la
società utilizzi i soldi corrisposti dal comune per coprire altri insoluti (
pare infatti che Aqvasport navighi decisamente in cattive acque)
Ma si sa, che curare un moribondo con le aspirine è inutile. Occorrono interventi più incisivi.
Io, come detto lunedì –
prima di uscire dall'aula – percorrerei la via della risoluzione contrattuale.
Studierei bene il modo per
contestare alla società l'inadempimento contrattuale, cercando - chiaramente
nel frattempo- un altro operatore.
p.s. Nel 2003 ho votato a favore della costruzione della piscina ritenendo che potesse costituire (come nei fatti lo è) un prezioso servizio a disposizione della cittadinanza.
Il ritenere che la sua realizzazione "fosse
cosa buona e giusta" non esclude che oggi si possano
sollevare critiche sugli effetti della
convezione stipulata dal Comune.
E' importante, per il bene delle finanze
comunali, che ci sia invece un ripensamento critico del contratto
stipulato con la concessionaria.
Proprio le "criticità" nella gestione
della convenzione impongono in primis un ripensamento dei rapporti
contrattuali (arrivando anche alla scelta della risoluzione) ed in secondo
luogo pongono in capo a chi gestisce "la partita" di approfondire il
tema, individuando (se vi sono) delle responsabilità ed in capo a chi
esse siano.
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