Le primarie democratiche sono giunte all’epilogo: l’America ha preferito a
Lady Rodham (al secolo Hillary Clinton) Barack Obama, l'uomo nuovo
della politica statunitense, l’oratore che ammalia, il meticcio dalle origini Keniote
che incarna il desiderio di cambiamento del popolo americano.
Forse il Senatore dell'Illinois è veramente l’uomo giusto; il Presidente
( tutti ci auguriamo prevalga, nella corsa alla Casa Bianca, sul repubblicano John Mc Cain)
che sarà capace di imprimere al suo Paese la svolta di cui ha bisogno.
Non ho motivi per metterlo in dubbio (non conosco così bene la politica americana
da poter esprimere un giudizio di merito sui due candidati democratici e sui loro programmi
che vada al di là di quelle che possono essere delle “mere sensazioni").
Eppure, chiamatelo femminismo, chiamatela solidarietà femminile, chiamatela
come diavolo volete … ma a me l’idea di una donna (forte, testarda, determinata
e con grande capacità ed esperienza politica, penalizzata forse da un cognome troppo ingombrante ..)
a capo di quella, da sempre, considerata la Nazione più potente del mondo, piaceva.
E’ andata così, pazienza: ma almeno oggi, come sottolinea Gail Collins, editorialista del New York Times,
“nessuno metterà più in dubbio se è possibile per una donna gareggiare
al pari contro anche il più duro dei candidati maschi per la presidenza degli Stati Uniti”.
Yes, also a woman can!
2 commenti:
L'imporante è che vincano i democratici! Per la teoria dell'alternanza dovrebbero farcela ma....il candidato è giovane e di colore. Potrebbero essere le sue carte vincenti o due lame della ghigliottina.
....per quanto riguarda hillary....aspetto Chelsea, sono sempre stato suo fan!!! :-D
... incrociamo le dita e vediamo i prossimi sviluppi!
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