Ed allora perché non lasciare all'amministrazione la più ampia
libertà di decidere a chi erogare i contributi e bonifici economici?
Quale miglior modo per vanificare la normativa (art.12 della L. 241 del 1990) che impone di predeterminare e pubblicare i
criteri e le modalità per la
concessione di sovvenzioni, contributi e vantaggi economici ad enti pubblici e privati, se non aumentare la discrezionalità di Sindaco e Assessori?
Lo scorso mercoledì, la maggioranza di Riva ha approvato un regolamento che dopo aver
dettato in 11 articoli, procedure, definizioni e termini per attribuire i
contributi, lascia alla Giunta il potere
di meglio muoversi in ipotesi non contemplate; di formulare ogni anno “ specifici indirizzi”
e di valutare per il 2016 come assegnare le erogazioni.
Mani libere, dunque (come ha ricordato il vicesindaco).
A prescindere.
Al Consigliere Acquistapace, che, di fronte alla mia richiesta di eliminare tale discrezionalità, mi ha accusata di “essere contro le associazioni” mi
permetto solo di ricordare che il regolamento - che ha ampio margine di
applicazione essendo rivolto “ad altri enti o soggetti pubblici e
privati” - ha, per legge, lo scopo di garantire la “par
condicio” nella erogazione delle somme.
I principi di imparzialità, trasparenza ed uguaglianza, non sono (almeno secondo me) meri
orpelli giuridici, ma precetti posti
direttamente dalla Costituzione, a tutela di chi beneficia del denaro pubblico.
Per evitare, che
qualcuno si trovi figlio di un Dio Minore.
Perché – come ricorda
la Corte dei Conti – è nelle “erogazioni” che si annida la corruzione.
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