mercoledì 7 maggio 2014

la bellezza di un cambiamento.....


Oggi mi sento Zen...(sarà colpa dell'effetto del viaggio..... ..e così vendo questa perla di saggezza...."chi è causa del suo mal...pianga se stesso..."

Pare che lo sport preferito di noi italiani sia quello di lamentarci di tutto, salvo poi accettare proni e rassegnati quello che passa il convento.
In fondo, ciò che ci terrorizza ..è solo la paura del (o dell'idea) del cambiamento..

Come scriveva il grande Tommaso di Lampedusa...siamo il popolo "del cambiamo tutto, perché nulla cambi"

Come dichiarai nella conferenza stampa dello scorso aprile da cui partì la mia candidatura ribattezzata tsunami politico “Ci sono sempre due scelte nella vita: accettare le condizioni in cui viviamo o assumersi la responsabilità di cambiarle”.
A me piace cambiarle.
E' la mia forma mentis.
Non ci posso fare nulla. (Purtroppo o per fortuna) sono così anche nella vita...se un lavoro, se una relazione, se un certo modo di fare politica non mi aggrada, ne prendo le distanze....
Disposta a pagarne il prezzo. Qualunque esso sia.
Chi non mi conosce, scambia questo atteggiamento per arroganza.
A me piace invece pensare che solo la somma di molte piccole scelte coraggiose, creano le grandi rivoluzioni che migliorano prima noi, ci rendono meno frustrati e più felici ..e per riflesso migliorano il mondo in cui viviamo...
Non credo che ....la natura dell'uomo sia accettare passivamente il destino, ma crearselo. .perché come scrisse Pico della Mirandola...."
« [...] Stabilì finalmente l'Ottimo Artefice che a colui cui nulla poteva dare di proprio fosse comune tutto ciò che aveva singolarmente assegnato agli altri. Perciò accolse l'uomo come opera di natura indefinita e, postolo nel cuore del mondo, così gli parlò: -non ti ho dato, o Adamo, né un posto determinato, né un aspetto proprio, né alcuna prerogativa tua, perché [...] tutto secondo il tuo desiderio e il tuo consiglio ottenga e conservi. La natura limitata degli altri è contenuta entro leggi da me prescritte. Tu te la determinerai senza essere costretto da nessuna barriera, secondo il tuo arbitrio, alla cui potestà ti consegnai. [...] »
(Giovanni Pico della Mirandola, Oratio de hominis dignitate [13])

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