Serafina Battaglia,
immortalata nella foto mentre con la mano sollevata, decide - rinunciando al patrocinio dell'avvocato
- di fare essa stessa la sua arringa nel processo contro i Rimi, i boss di Alcamo che le avevavo ucciso prima il compagno e poi il figlio. La prima pentita di mafia perchè "non si poteva risolvere una questione di mafia ricorrendo alla mafia".("I mafiosi sono pupi. Fanno gli spavaldi solo con chi ha paura di loro, ma se si ha il coraggio di attaccarli e demolirli diventano vigliacchi. Non sono uomini d’onore ma pezze da piedi”.)
Tommaso Buscetta,
il boss dei due Mondi.
Il collaboratore di Giustizia che permise la decodificazione della struttura di Cosa Nostra.
Il Giudice Falcone colto in un momento di serenità familiare. Accanto alla moglie Francesca (... la mafia non è quella dei cadaveri sulle fredde strade, ma quella che colpisce gli uomini negli affetti più cari...)
Giuseppe di Matteo, il ragazzino sciolto nell'acido per far tacere il padre, collaboratore di Giustizia
Quelle citate, sono solo alcune delle vicende raccontate dalle belle immagini del libro di Picozzi "Cosa Nostra. Storia della mafia per immagini " presentato sabato sera in Villa Sartirana.
Il noto criminologo, ricorrendo all'efficace strumento della fotografia, racconta la storia moderna di Cosa Nostra, siciliana e americana. Due strutture nettamente separate, ma in costante dialogo.
Una storia fotografica, finora mai realizzata, che parte dalle origini per arrivare fino ai nostri giorni.
E, scorrendo le immagini ci si accorge che dal passato non abbiamo proprio imparato nulla. Oggi come allora. E la storia si ripete in America, in Sicilia come in Brianza....
I bambini di ieri. I piccoli italiani abbandonati negli angoli di New York e reclutati dai boss, sono oggi i figli dei disperati che arrivano sui barconi a Siracusa.
Sfruttati come accattoni o usati come bassa manovalanza della Criminalità organizzata.
Ieri, i Rimi, contro cui Serafina tantò si battè, furono assolti tra il primo e l’ultimo grado per insufficienza di prove. Oggi, la difficoltà dei testimoni...
Al monito della prima pentita della storia ( "Mio marito era un mafioso e nel suo negozio si radunavano spesso i mafiosi di Alcamo. Parlavano, discutevano e io perciò li conoscevo uno ad uno. So quello che valgono, quanto pesano, che cosa hanno fatto. Mio marito poi mi confidava tutto e perciò io so tutto. Se le donne dei morti ammazzati si decidessero a parlare così come faccio io, non per odio o per vendetta ma per sete di giustizia, la mafia in Sicilia non esisterebbe più da un pezzo».) fa, oggi, eco quello di Walter Mapelli, il sostituto procuratore di Monza che qualche giorno fa (al convengno organizzato a Giussano sul tema "Trasparenza e Legalità nella Amministrazione Pubblica") - ricordava come "l’omertà ...aiuta i mafiosi " Occorre, quindi. "rivolgersi alle istituzioni " che se vicine aiutano a vincere la paura."
Il connubio stato- mafia mai realmente combatutto... (gli stessi Americani dovettero appoggiarsi, durante la seconda guerra mondiale, ai boss Mafiosi.. )....
Le vittime della lupara bianca. Di Matteo, ieri a Palermo.
Lea Garofalo il cui corpo è stato sciolto nell'acido- la notizia è di oggi - nel cuore della brianza....
Picozzi, ha scelto, quindi un modo efficace per raccontare la storia delle organizzazioni crimiali.
Di quelle che Mapelli ha definito "l”antistato" che può essere combattutto , ad esempio, nella pubblica amministrazione solo grazie ad un'“azione di legalità” .
Con un pubblico impiego improntato ai criteri di "efficienza, imparzialità trasparenza, partecipazione".
Con una classe dirigente che venga scelta per le sue capacità piuttosto che per la "fedeltà" al partito...
Da tempo, le organizzazioni criminali - ce lo dice la cronaca- hanno steso i loro tentacoli sull"settore del cemento" .
Ne parleranno domani Martedì 19 ottobre alle 21, sala Maddalena via Maddalena 1 Monza alcuni autorevoli relatori.
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