Basta con le promesse da eterna campagna elettorale. Sull’Ospedale vogliamo i fatti.
E così nel 2014 un altro pezzo dell’Ospedale Borella è stato smantellato. Il 31 dicembre è stato, infatti, ridimensionato il reparto di radiologia.
E mentre prosegue lo smembramento della
struttura che viene, con lenta agonia, lasciata morire, i
vertici dell'Azienda di Vimercate –per evitare alzate di scudi popolari - da
un lato continuano a ribadire che l’Ospedale è funzionante. Dall’altro, ad
illuderci che qui verrà trasferito il materno infantile.
Una proposta, quest’ultima, irrealizzabile
visto che richiederebbe enormi risorse. Denaro pubblico di cui non disponiamo
certo in tempi di crisi.
Tre mesi fa ho pubblicamente chiesto al Sindaco
Matteo Riva di convocare un Consiglio Comunale aperto per discutere con la
cittadinanza delle sorti del Borella. Ad oggi tutto tace.
Crediamo, a questo punto, indispensabile
attivarci per salvare una struttura che l'inerzia, la
mediocrità, la pusillanimità della classe politica sta a poco a poco facendo
morire, alimentandola con il sondino delle demagogiche promesse elettorali.
Per questo abbiamo creato un “nostro” progetto.
Un progetto serio; concreto e fattibile da
sottoporre a “chi tiene i cordoni delle casse pubbliche”.
La soluzione - la sola economicamente perseguibile
- è trasformare l’Ospedale in un polo “sanitario/assistenziale”
Un polo che - oltre alle cure sanitarie “di
base” - fornisca assistenza ad ausilio
ad anziani e disabili.
Aiuti a superare le situazioni di fragilità; le
dipendenze, le difficoltà legate a periodi di forti cambiamenti come
adolescenza, gravidanza e parto.
Un centro poliambulatoriale attento a chi è
affetto da disturbi alimentari; alle coppie che vivono separazioni traumatiche.
Alle nuove povertà.
Con uno sportello antiviolenza; uno rivolto a donne
ed adolescenti. Uno spazio per aiutare i padri separati o divorziati a
prendersi cura di sé e dei figli.
Un luogo ove trasferire l’ASL che –
oggi relegata in angusti spazi di proprietà comunale - potrebbe nella nuova sede non solo mantenere gli
attuali servizi , ma anche implementarne di nuovi. (Abbiamo letto sulla stampa,
ad esempio, del rischio della riduzione per carenza di spazi del “momento mamma”).
L’edificio dell’Ospedale potrebbe nuovamente ospitare i volontari della Croce Bianca e le loro autoambulanze. Risolvendo così definitivamente il problema del ricovero dei mezzi di soccorso oggi esposti alle intemperie .
L’edificio dell’Ospedale potrebbe nuovamente ospitare i volontari della Croce Bianca e le loro autoambulanze. Risolvendo così definitivamente il problema del ricovero dei mezzi di soccorso oggi esposti alle intemperie .
In sintesi, proponiamo di trasformare l’attuale
nosocomio, in un centro di
"servizio alla persona": con medici, pediatri, infermieri,
ASA/OSS, educatori, pedagogisti, psicologi, psichiatri, neuropsicologi,
counsellor, mental coach, formatori, fisioterapisti, osteopati, operatori
shatsu/reiki, doule e naturopati.
Figure professionali che lavorino con e per la persona. Promuovendone il benessere, fisico, psichico, spirituale e sociale.
Figure professionali che lavorino con e per la persona. Promuovendone il benessere, fisico, psichico, spirituale e sociale.
Una struttura snella e flessibile. Aperta in
orari serali e prefestivi e festivi.
Non stiamo parlando di fantascienza.
Il nostro progetto (che non richiede certo le enorme risorse necessarie per creare, ad esempio, una rianimazione infantile) è conforme all’obiettivo di Regione Lombardia che vuole promuovere una medicina: proattiva, predittiva, preventiva, personalizzata, partecipata.
Una medicina che si prenda in carico l’individuo nella sua globalità; con le sue criticità e fragilità; che promuova la prossimità e la facilità di accesso ai servizi; la loro misurabilità e valutazione; l’integrazione tra ospedale e territorio.
Perché, come recita il Libro Bianco di Regione Lombardia, un moderno sistema socio-sanitario deve passare dalla cura (to cure) al prendersi cura (to care), valorizzando l’integrazione tra servizi sanitari, sociali ed educativi.
Il nostro progetto (che non richiede certo le enorme risorse necessarie per creare, ad esempio, una rianimazione infantile) è conforme all’obiettivo di Regione Lombardia che vuole promuovere una medicina: proattiva, predittiva, preventiva, personalizzata, partecipata.
Una medicina che si prenda in carico l’individuo nella sua globalità; con le sue criticità e fragilità; che promuova la prossimità e la facilità di accesso ai servizi; la loro misurabilità e valutazione; l’integrazione tra ospedale e territorio.
Perché, come recita il Libro Bianco di Regione Lombardia, un moderno sistema socio-sanitario deve passare dalla cura (to cure) al prendersi cura (to care), valorizzando l’integrazione tra servizi sanitari, sociali ed educativi.
La collocazione del Borella è
assolutamente azzeccata anche dal punto di vista urbanistico: si pone infatti
al centro della piattaforma di servizi pubblici (Comune, Residenza Amica,
Scuole) ed è facilmente accessibile dalla SS36. La sua formidabile posizione lo
può rendere un importante attrattore per il territorio circostante.
Non possiamo che concludere con l'invito a quanti condividono la nostra idea, a sostenere il progetto. Solo facendo sentire forte la voce della nostra collettività, potremo salvare l’ospedale dalla sua inesorabile chiusura
13 commenti:
Buongiorno ...
Per questo abbiamo creato un “nostro” progetto.
Nostro chi??
Saluti.
Del gruppo di persone che sta condividendo questa esperienza amministrativa con me.
Non elenco i nomi perché sarebbe antipatico dimenticarne qualcuno; ma mi auguro che vogliano intervenire sul tema..e presentarsi...
Condivido e sostengo il suo progetto. L'Ospedale deve vivere non sopravvivere.
Antonio FUMAGALLI
19/2/2014
Nell'ottica di un "centro di servizio alla persona" e, ancor più di "Una medicina che si prenda in carico l’individuo nella sua globalità", allora perchè non pensare anche ad una struttura in cui medicina occidentale e medicine alternative collaborino tra loro per "prendersi cura del ricevente" (faccio notare non paziente - colui che deve attendere una cura, ma ricevente - colui che riceve una cura)?
Dopotutto la Medicina Tradizionale Cinese, ad esempio, si prende cura della persona nel suo essere mente-corpo-spirito.
Esempi di strutture del genere esistono già in Italia...
Caro Sergio, condivido la tua osservazione (se pensi che parliamo di doule, operatori shatsu...)
A mio avviso la struttura potrebbe reggersi, autofinanziarsi, ad esempio con convenzioni con giovani professionisti che così potrebbero godere di "economie di scala" e emttere a disposizione a prezzi calmierati le loro professionalità
Chiedo a tutti di non lasciarci soli, ma di sostenerci nel progetto.
Inizio ad anticipare che il Consiglio Comunale aperto si terrà il 6 di marzo.
Grande Tagliabue avanti cosi.
Forza Lega Nord !!!!
Vicina sempre alla gente.
Ora e sempre Lega Nord.
Caro legaiolo, temo tu abbia sbagliato blog...
Buongiorno ,Emanuela
Però ti sei presentata in conferenza stampa d'amore e d'accordo ..
Dovresti essere la svolta invece sei la continuità di una certa politica.
Certo che poi non accorgerti che i tuoi amichetti erano quelli che c'erano prima.
Non ti viene il dubbio che molti guai arrivano da loro.
Saluti.
Caro Antonio,
temo di essere un po' troppo cresciutella per l'eta degli amichetti.
Con Lega e FI condivido i banchi dell'opposizione.
Ma il fatto di essere seduta da una piuttosto che dall'altra parte, non ha mai condizionato (grazie al cielo) la mia libertà di pensiero e di giudizio.
Una certa politica ha preso la decisione di chiuderlo.
I fatti ...le petizioni ...
Adesso voglio vedere fargli cambiare idea.
La giusta punizione per quelli che li hanno votati e non sono pochi a Giussano.
Cara Emanuela,non ti sembra quantomeno bizzarro che tu e "il gruppo di persone che condividono con te questa esperienza politica" arriviate oggi a fare proposte per l'ospedale dopo che proprio "il gruppo di persone che condividono con te questa esperienza politica" è stato al governo negli ultimi anni e non ha fatto nulla per evitare che si arrivasse alla situazione odierna? Non potevano farla prima questa proposta? Se non sono stati in grado di perorarla quando erano al governo,con quale credibilità possono farlo ora?
Caro Matteo (il nome è chiaramente di pura fantasia), se non erro negli ultimi cinque anni in Consiglio Comunale non c'ero io, come non c'eri nemmeno tu.
Non c'era nè Chiara Pozzoli, né Celestino Mercuri, né Rosangela Proserpio... e se vuoi continuo l'elenco.
Mi sembra, invece, che fossero ben seduti tra i banchi dell'opposizione Matteo Riva, il suo vicesindaco, il suo presidente del Consiglio ed un suo assessore.
Se proprio proprio vogliamo fare le pulci, mi tocca ricordarti, ad esempio, che il Sindaco, al pari di Pierluigi Elli, siede in Consiglio comunale del 2004 (da oltre 11 anni)
Ogni ulteriore commento. Mi pare superfluo.
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