La mia candidatura a
Sindaco - nata in 3 giorni - è una
candidatura di servizio alla lista del Fare di Vincenzo Zorloni.
Non
è assolutamente una candidatura premeditata.
Dal
2009 sono lontana dalla vita politica e non era certo mia intenzione
partecipare a questa tornata elettorale.
Tant’è che segnalo – anche
per ragioni organizzative- che tra meno
di 15 giorni partirò per un trekking in NEPAL per il Campo Base Everest.
Si tratta di un viaggio
programmato da tempo, che non posso
saltare. Tornerò il 3 maggio per gli
ultimi 22 giorni di campagna elettorale. Nelle more nominerò un mio portavoce
che si occuperà di ogni dettaglio, tecnico organizzativo.
E’
una candidatura di servizio, scevra
da logiche o ambizioni personali.
Le mie ambizioni politiche
(ammesso e non concesso che io le abbia mai avute) le ho gettate alle ortiche
nel 2009 quando ho preso pubblicamente le distanze dalla politica urbanistica
di Franco Riva e dal gruppo Giussano democratica (i cui rappresentanti
principali sono in buona parte confeluito nel pd) che quella politica ha
condiviso.
Scelta che ho pesantemente
pagato anche a livello personale.
La rottura consumata con il
pd mi ha portata – se si esclude la brevissima esperienza della campagna
elettorale nella Lista civica Io rispetto Giussano dell’assessore Ettore Trezzi
- come si dice ad appendere le scarpette al chiodo.
La scelta di ritirarmi
completamente a vita privata è divenuta irrevocabile e definitiva dopo la
brutta pagina della mia abortita designazione ad assessore nel Comune del
Lissone, quando nel maggio/giugno 2012 il pd mi ha prima chiamata in giunta e
poi liquidata in modo piuttosto squallido, con accuse che andavano a colpire,
ancora una volta, la mia sfera personale.
Visto l’accanimento del pd nei
mie confronti – nonostante l’inizio nelle more
del processo che vede coinvolto su
Franco Riva - ho deciso che era meglio starne fuori.
Ho mandato in pensione il blog
che gestivo, ed ho deciso che era meglio dedicarsi al lavoro ed ai viaggi.
Strada sulla quale ero intenzionata a proseguire
Ho ripensato alle mie
posizioni quando ho visto lo scenario che si stava delineando.
Con il ritorno da un lato
sulla scena a tessere le fila della politica persone che – nulla di personale –
erano in consiglio comunale quando ancora io non ero nata. Correva l’anno del
Signore 1975.
Dall’altro con candidature
che stavano presentando proposte di gestione amministrativa assolutamente
inconsistenti.
"Ci sono sempre due
scelte nella vita: accettare le condizioni in cui viviamo o assumersi la
responsabilità di cambiarle"
Sarà colpa dell’irruento
temperamento dell’ariete, o forse del
sangue mezzo calabro che mi scorre nelle vene …ma preferisco assumermi la responsabilità di cambiarle.
Sollecitata da numerosi
concittadini, stavo pensando di capire come muovermi, quando- come si dice-
come per magia si è concretizzato Vincenzo Zorloni.
Zorloni cui rivolgo un duplice doveroso ringraziamento.
Un ringraziamento da cittadina,
per il lavoro da amministratore.
Un apprezzamento come si dice,
manifestato in tempi non sospetti, sul social network, scatenando - mi dicono -
non poche reazioni stizzite.
Non posso, da cittadina,
che esprimere a Lui e (quindi indirettamente a Gian Paolo Riva che lo ha voluto
nella sua squadra) la mia più sincera gratitudine perché, per cinque anni, ha curato
la mia città, con l’amorevole attenzione che il buon padre di famiglia utilizza
nel tenere in ordine la propria casa.
Ha effettuato (penso all’area
noceto..e all’area laghetto) degli
ottimi interventi di riqualificazione, costruendo spazi verdi fruibili. Ha prestato particolare attenzione alla
pulizia della città: ed una città pulita viene percepita come sicura.
Ha effettuato – come
ricorda nel suo libro bianco sulla manutenzione degli edifici scolastici e sul
quello della rete e dei parchi - -
un’opera di attenta manutenzione del patrimonio comunale.
Creando aree che non solo permettono
agli amici a quattro zampe di sgambettare,
ma che sono essi stessi diventati centri
di socializzazione per i padroni. ….
Il tutto con poche, pochissime
risorse economiche, ma con grande dispendio di quello che è il bene che tutti
noi possediamo e che nessuno ci restituisce: il nostro tempo ed il nostro
impegno.
Un secondo luogo ringraziamento,
personale, lo devo a Zorloni per la stima dimostrata nei miei confronti. Vengo
considerata personaggio piuttosto spigoloso. Poco incline al compromesso.
L’espressione tecnicamente più usata è “ingestibile”.
L’avermi proposto come candidato sindaco della sua lista, rappresenta sicuramente una scelta di coraggio (direi al limite dell’incoscienza).
L’avermi proposto come candidato sindaco della sua lista, rappresenta sicuramente una scelta di coraggio (direi al limite dell’incoscienza).
Una scelta che, a quanto mi risulta, ha già
pagato personalmente.
Fatte queste
debite premesse, perché ho accettato di diventare il Candidato Sindaco nella
lista del Fare Zorloni, assessore
uscente della giunta di centro destra di Gian Polo Riva?
Ho accettato
questa candidatura in primo luogo per una ragione molto egoistica: voglio bene
alla mia città, e vorrei che Vincenzo
continuasse a lavorare per Giussano.
So per esperienza che in cinque anni di mandato si riescono solo ad impostare i progetti per ridisegnare una citta.… 10 anni, due mandati elettorali, sono il tempo necessario per portarli a compimento.
So per esperienza che in cinque anni di mandato si riescono solo ad impostare i progetti per ridisegnare una citta.… 10 anni, due mandati elettorali, sono il tempo necessario per portarli a compimento.
In secondo
luogo, ho accolto l’invito di Vincenzo di fare il sindaco della sua lista
perché credo che, soprattutto oggi, nel clima di pessimismo e di antipolitica
che ci governa, occorra avere il coraggio di rischiare, di scardinare gli
schemi e di percorrere nuove strade
se queste possono portare un beneficio comune. Rimettendo
in discussione modelli consolidati di cui ormai
tutti noi siamo stanchi. Senza la paura di tentare qualcosa di nuovo.
Norberto Bobbio ricordava
come fosse compito dei partiti selezionare, aggregare e infine trasmettere le
domande che provengono dalla società civile per farli diventare oggetto di
decisione politica.
Oggi- è sotto gli occhi di tutti- i partiti sono incapaci di dare queste
risposte. E se vogliono sopravvivere devono necessariamente avviare un percorso
di serio cambiamento.
Il successo di Grillo
dimostra quanta voglia di cambiamento ci sia nell’elettorato stanco delle vuote
contrapposizioni ideologiche tra i due schieramenti di centrodestra e
centrosinistra che paiono somigliarsi in tutto. Vicende giudiziarie incluse (E’
di questi giorni la notizia dell'arresto del sindaco pd di Valmadrera ).
Una contrapposizione quella
tra destra e sinistra, ottocentesca ed obsolete.
Oggi la partita si gioca
tra progressisti e conservatori
Tra chi vuole cambiare e
chi vuole preservare lo status quo delle logiche, e dei poteri forti
costituiti.
Il professore Cacciari in una intervista, alla domanda se abbia senso
parlare oggi di destra e sinistra risponde:". Quello che ha senso oggi è ridefinire una politica di cambiamento.
Le soluzioni non si collocano più a un preciso punto della scala che va da destra a sinistra. Le soluzioni non le
trovi nell'apposita casella, le devi cercare nelle trasgressioni della
topografia politica, nell'uscita "catastrofica" dal piano
bidimensionale. L'elettrone, ci dice la scienza, non ha un luogo, è un fascio
di onde. Così deve essere il pensiero politico. Io cominciai a dialogare con
gli intellettuali di destra trent'anni fa. Mi maledirono per questo. Urgente è
il fare. Rivolgersi ai problemi. Chiedersi cosa è Europa, cosa è nazione, come
si affronta la globalizzazione. Non c'è un prontuario di sinistra per queste
cose, perché la disposizione concettuale
destra- sinistra è arcaica, lineare, mentre il mondo oggi è multidimensionale".
La mia candidatura vuole
essere un segno di cambiamento: senza mettere in discussione nulla di quella
che sono.
Sono cresciuta tra azione
cattolica e salamelle alla feste dell’unità.
Questa sono e questa resto.
La mia granitica coerenza chi mi conosce non può certo metterla in discussione.
Sono però disponibile a
mettermi in gioco, ad aprire un confronto costruttivo (senza pregiudizi) anche
con i componenti delle altre liste che hanno deciso di sostenermi per rottamare
(visto che il termine va tanto di moda).
Prima di avviarmi alla
chiusura rivolgo ufficialmente e pubblicamente il mio invito ad Adriano
Corigliano, qui presente, ed ai ragazzi della sua squadra come Greta Galimberti
(futura collega nella professione) a sostenere la mia candidatura.
Voglio una squadra giovane
e dinamica, che abbia il coraggio di scardinare schemi che oggi, nel 2014 non
hanno ragione d’essere.
Chiudo, quindi
con un secondo appello.
Proprio perché
la percepisco come candidatura come servizio - Paolo VI definì
la Politica come “la forma più alta di Carità “- chiedo ai miei concittadini sostegno in campagna elettorale. Segno di una reciproca assunzione di
corresponsabilità.
Visto che in
molti mi hanno chiesto di candidarmi, io ci metto la faccia, ma voi non fate di
me un generale (o generalessa… non vorrei qualche quota rosa ne avesse a male) senza
esercito.
3 commenti:
Buona fortuna!Anch'io voglio bene a Giussano e penso in modo particolare alle aree verdi. Quindi anche buona continuazione del bel lavoro fatto dall'attuale amministrazione.
Si, ci metti la faccia...
Il lavoro è quello che è ..
Un pò di anni di visibilità va sempre bene per il futuro lavorativo.
Un pò di belle promesse in campagna elettorale e poi si tira a campare.
.....fortunatamente ( ed a differenza di molti ) ...non ho bisogno della politica per lavorare...
Posta un commento