Il pd rischia l’ennesima brutta figura, aggiungendo errori su errori
che rischiano di stufare quel poco di elettorato (in termini assoluti, e non
relativi…) che ancora gli è rimasto.
Ufficializzata la candidatura di Fabio
Pizzul e della Kustermann per la
corsa al Pirellone, le primarie lombarde rischiano di essere affossate dalla discesa in campo di Umberto Ambrosoli.
L’avvocato Milanese presentato al grande pubblico come “il figlio di Giorgio. L’Eroe Borghese”.
Il quale, ha già fatto sapere, che di primarie non ne vuole sentire parlare.
Ora, premesso che non conosco Ambrosoli (per cui non potrei parlarne bene, né tantomeno male) mi pare evidente che
se la dirigenza del PD decidesse di puntare su di lui, senza passare per le
forche caudine delle primarie, ne indebolirebbe la candidatura.
In primo luogo perché farebbe girare, per dirla alla Montalbano, notevolmente
i “cabasisi” a buona parte del suo
possibile elettorato. Me inclusa.
E così il famoso popolo delle primarie il
giorno delle elezioni regionali potrebbe decidere (ed a ragione) di disertare
le urne, riproducendo in terra di lombardia i numeri bulgari dell’astensionismo
siciliano oppure consegnando la regione più ricca di Italia all’ anarchico show
man Grillo.
In secondo luogo, l’avvocato Ambrosoli
(persona per quanto ne so, sicuramente di pregio) partirebbe con l’handicap
di essere, seppur sotto diverso profilo, espressione della nomenklatura.
Della classe politica di sempre, mummificata ed autoreferenziale, che degnandosi per qualche secondo di scendere da Marte - nell’estremo tentativo di sopravvivere
alla ghigliottina delle consultazioni - si
accinge bellamente a ripetere, l’operazione di maquillage pre-elettorale cui
siamo ormai tristemente abituati.
Un restailing che nel 2008 - nominando legislatori le fedeli segretarie
di partito ed i rampolli di ricchi industriali - ha portato in Parlamento le
Madia, i Calearo ed i Colaninno. Scialbe figure oggi inghiottite dall’oblio.
Un’operazione di chirurgia estetica con la quale, nell’Italia travolta
dagli scandali giudiziari, i partiti di destra e di sinistri, cercano di
ripulirsi la faccia, trincerandosi dietro la sagoma della
“persona per bene” , sul cui carrozzone ritroveremo
i politicanti (perché il “politico” è altra cosa) di sempre.
Se è vero che la società civile rappresenta una componente fondamentale
della politica (io ne provengo, non avendo mai avuto in tasca tessere di partito),
è altrettanto vero che non basta “essere
“ brave persone per pretendere di assumere ruoli di governo.
L’integrità morale è condizione necessaria, ma non sufficiente per chi
voglia gestire la res publica.
Occorrono competenza ed esperienza. Il rischio, altrimenti, è di passare per "l'utile idiota".
Terzo errore. Il pd sta presentano Ambrosoli come il Salvatore della Patria.
Ora, a parte
il fatto che il popolo di (veri o presunti) uomini della provvidenza ne ha
piene le tasche (l’ultimo, dopo averci reso ridicoli agli occhi di mezza
Europa, ci stava conducendo nel baratro, con le sue olgette ed olgettine. ) non
penso che l’Avvocato Milanese possa da solo cambiare i connotati della classe
politica Lombarda (che per inciso, a sinistra come al centro, non sognano che la
Sua candidatura per far rinascere qualcosa che si avvicini il più possibile
alla grande balena Bianca, nella quale riesumare i nostalgici della prima e
della seconda repubblica).
Solo un Governatore, in grado di circondarsi di una squadra di persone
serie e capaci può cambiare rotta.
Quarto errore: enfatizzare il suo "essere figlio" di Giorgio, l’Eroe Borghese mi pare controproducente. In questi tempi di scandali, di parentopoli e di raccomandati, il popolo decisamente
poco gradisce gli unti del Signore, imposti al volgo per
“diritto di nascita”.
Mi auguro che la dirigenza del Pd, per una volta, scelga
coraggiosamente la via della chiarezza.
Ed allora ben vengano le primarie! Cosa potrebbe rianimare una democrazia rappresentativa agonizzate più di una competizione seria e leale tra persone di altissimo profilo morale?
Chissà che l'ingresso nell'agone politico di Pizzul, Ambrosoli, della Kustermann non riavvicini fette e forze provenienti dalla società civile alla politica ....
Ma forse è proprio questo che la vecchia guardia teme ...
Nessun commento:
Posta un commento