Anche se io non la penso così.....
Giussano non ha bisogno di un altro centro commerciale.
E ancor meno del “centro commerciale” proposto dalla Altarea e definitivamente approvato dalla commissione urbanistica.
Il piano licenziato dalla commissione lo scorso 17 gennaio, riguarda – lo si è appreso anche dai giornali - un’area molto vasta che si trova a ridosso della Vallassina.
Di oltre 70mila metri quadri.
Secondo le dichiarazioni apparse sulla stampa ( e non sconfessate dagli interessati), a detta dei componenti della commissione urbanistica, ed in particolare del suo Presidente, con l’intervento:
- "l’Amministrazione intende portare a casa il massimo dei vantaggi per la collettività giussanese;
- ed assicurare la creazione, sul fronte delle assunzioni, di circa 250 posti di lavoro” (Giornale di Carate 20 gennaio 2009)
Si tratta di dichiarazioni dalle quali, seppur rese da un componente della lista civica, Giussano Democratica, in cui sono stata eletta (la seconda più votata per numero di preferenze), ho preso, ieri sera, in Consiglio Comunale, pubblicamente, le distanze .
In primo luogo, perchè quella della creazione dei posti di lavoro ai Giussanesi è un po’ una lanterna per le allodole.
Una clausola di tal tipo, che obbligasse ad assumere cittadini giussanesi, quand’anche venisse inserita, sarebbe in concreto inattuabile.
Inoltre, non mi pare vi siano quei massimi vantaggi dichiarati.
Tutt’altro.
Non solo l’amministrazione non porta a casa il “massimo dei vantaggi” possibili, ma con il progetto in itinere non ottiene neppure il minimo richiesto dalla legge.
Sarò più precisa.
Il progetto presentato dalla società attuatrice riguarda una superficie di oltre 70.000, 00 mq.
Secondo la legge.
Secondo le norme urbanistiche, e quindi non secondo mie personali convinzioni o interpretazioni, il privato per poter realizzare l’intervento deve cedere al Comune una superficie di circa (se non ricordo male) 24/26.000 mq a titolo di “standard”.
Si tratta delle aree per le famose attrezzature pubbliche e di interesse pubblico che servono ai Comuni per realizzare quelle infrastrutture sociali obbligatorie ed inderogabili, elementi di qualità del territorio, necessari per fare vivere una città.
Parchi, verde, scuole ecc.
Stiamo parlando di una superficie molto ampia.
Pari – per intenderci- a quasi 4 campi da calcio regolamentari (ne verrebbe fuori, ad esempio un bel parco attrezzato …)
Bene.
Il privato, stando al progetto presentato ( e salvo sopravvenute modifiche ed eventuali smentite), invece di cedere questa grossa porzione in un lotto unico, conteggia, per raggiungere quei 26.000 mq, le aiuole, gli spazia verde che separano i parcheggi, la cintura di verde prevista per creare una barriera dalla Valassina.
Ridicoli pezzetti di terra.
Talmente piccoli, talmente frazionati, o talmente poco fruibili, che al massimo possono essere utilizzati per portare il cane la sera a “farci pipi.”
Come utilità pubblica non mi pare un granché.
Se poi, non si vuole fare gli ambientalisti ma gli economisti, e la si guarda da un punto di vista meramente economico, stiamo parlando di aree del valore complessivo di circa 1.400.000 euro.
Sulle aree che l'attuatore dovrebbe cedere vengono realizzati un’infinità di parcheggi.
Una previsione progettuale assolutamente irrazionale, per la quale non mi pare si possa individuare altra giustificazione se non quella di favorire l’abbattimento dei costi per il privato.
Francamente non credo che preoccuparmi degli interessi del privato rientri nei miei compiti di pubblico amministratore.
Mi aspetto mi venga rivolta l’accusa, peraltro ovvia e scontata, di non essere opposta prima.
Di non aver detto nulla in sede di adozione del piano di governo del territorio.
Sono spiacente per i miei detrattori, ma dovranno inventarsi un altro appiglio per attaccarmi. Non mi sono opposta prima semplicemente perché del progetto del nuovo outlet non se ne parlava.
Il p.g.t. , nelle tavole e nei documenti presentati ai consiglieri comunali, l’estate scorsa, prevedeva una generica destinazione commerciale.
Ho potuto prendere visione del progetto del centro Commerciale solo molto tempo dopo.
A gennaio. E più precisamente dopo che la commissione urbanistica lo scorso 17 gennaio lo ha licenziato.
Non appena ho visto le tavole, ho immediatamente espresso le mie perplessità sul progetto presentato dall’attuatore.
Se il Piano commerciale non fosse stato “congelato”. Se fosse arrivato in Consiglio Comunale lo avrei bocciato. Senza appello. Categoricamente.
Da oltre un anno denuncio, regolarmente, la carenza nella previsione di standard nei piani attuativi.
Ragione per la quale ho bocciato quasi tutti quelli che sono arrivati in consiglio comunale.
Piani di dimensioni decisamente ridicole rispetto al nuovo insediamento commerciale.
A maggior ragione mi sarei opposta a questo.
Che è un pessimo progetto.
Che non solo non reca alcun vantaggio alla cittadinanza giussanese, ma si riduce una mera colata di cemento alle porte della nostra città.
Ritengo poi un errore non aver coinvolto, su una scelta tanto importante, la cittadinanza, chiedendo se ritenesse utile un nuovo insediamento di quelle dimensioni.
Estremamente simile, nelle funzioni, al Carrefur che, a quanto mi risulta, è in forte sofferenza.
E che, a mio avviso, non può certo servire a tamponare la crisi economica che attanaglia la Brianza.
Fatte queste premesse, di merito e di metodo, veniamo all’osservazione che è stata discussa e votata nel corso del Consiglio Comunale di ieri sera, con la quale l'istante proponeva di cambiare la destinazione di quell’area da commerciale, ( per medie e grandi strutture di vendita) a “standard”.
Vincolandola, in particolare, alla realizzazione di una scuola.
Un’osservazione che poteva offrire la possibilità, forse l’ultima, ai Consiglieri comunali, di bloccare quel pessimo progetto; di impedire di porre le premesse di un intervento che avrà effetti devastanti sul nostro territorio.
Da un punto di vista urbanistico, viabilistico, commerciale.
L’ultima occasione.
Ed, infatti, non occorre avere molta fantasia per capire cosa succederà nei prossimi mesi.
Il progetto è congelato da gennaio. La commissione lo ha licenziato ad inizio d’anno. Da allora sono passati, già tre mesi.
La nuova amministrazione, dal canto suo, non si insedierà che a luglio.
Il che vorrà dire che dal via libera della commissione urbanistica saranno passati ben 7 mesi, 8 con agosto.
Cosa accadrà mi pare anche fin troppo scontato:
la società attuatrice dell’intervento, accuserà l’amministrazione comunale di aver tenuto fermo il progetto per oltre 9 mesi.
Un ritardo ancor più ingiustificato, dal momento che la commissione urbanistica ha già benedetto, senza riserve, l’intervento.
Il privato avrà quindi gioco facile per velocizzare l’iter: minaccerà milionari risarcimenti di danni se il Consiglio comunale non approverà immediatamente il progetto.
E la nuova amministrazione potrà fare ben poco.
Anche se la Giunta, che si sarà da poco più di un mese insediata, dovesse essere in linea di principio contraria, non avrà la forza di respingere il piano, perché difficilmente vorrà esporsi al rischio di dover pagare i minacciati danni.
Se, invece, la nuova Amministrazione vorrà approvarlo, farà in fretta a scaricare la responsabilità politica dell’intervento su chi che ha condotto l’iter e sui componenti della commissione urbanistica che hanno dato il via libera al progetto.
Chi ha respinto l’osservazione dovrà ritenersi diretto responsabile anche delle decisioni che verranno prese dalle amministrazioni future.
Alle quali – come detto- non resterà alcuno spazio di manovra.
Il nuovo Sindaco difficilmente riuscirà a bloccare il centro. E neppure avrà grandi spazi per modificarlo.
Come dichiarato nell’intervento durante il consiglio Comunale di ieri sera. Io me ne tiro fuori.
Non ci tengo ad essere complice di un tale scempio.
Capisco il problema di introitare oneri. Di far quadrare i conti.
Ma questa (legittima) esigenza non può giustificare la svendita del nostro territorio.
- Come è finita ieri sera?
Così.
Favorevoli al cambio di destinazione d’uso: Lega Nord, una parte del resto delle opposizioni (consiglieri Pasquina, Logiacco, Diletto e Carello). E con loro io.
Contrari: la maggioranza. UDC, Giussano Democratica, Giussano la Nostra Città. Ad esclusione del mio capogruppo. Il Consigliere Pierluigi Elli.
La destinazione commerciale è stata pertanto confermata, grazie anche alla benevola astensione del Consigliere di Forza Italia, Fabio Mandruzzato.
Buon centro commerciale a tutti!
6 commenti:
ohi che mi stai diventando una "leghista democratica"?
comunque al di là della battuta hai fatto bene ad opporti, non c'è nulla di peggio dei mega centri commerciali, sia per "il paesaggio", sia per "l'economia" sia per la sanità, nel senso di qualità della vita. Poi magari sono anche capaci di stare aperti di domenica, nulla di peggio ...
complimenti hai fatto bene ma ne avete ancora per molto?
concordo appieno.
...è stato approvato...
ma alla fine ti candidi????
... sorprese... a fine mese!
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